L’estate tardava ad arrivare, la noia stava invadendo la città, il sole sembrava avesse deciso di partire per un viaggio quasi senza ritorno; al suo posto aveva lasciato un suo sosia che non riusciva a brillare, anzi lasciava posto alla pioggia con una faciltà, come ne fosse follemente innamorato… Tutti i sentimenti degli uomini sembravano condizionati da questo cambiamento climatico, tanto che in molte case aleggiava il malcontento e tutto diventava ogni giorno più pesante: la pazienza, che già ne era poca, sembrava avesse fatto anch’essa le valigie stanca di questa situazione unica nel ricordo umano!
Ogni giorno tutti cercavano di inventare un giorno migliore, ma gli sforzi sembravano vani, nessuna idea affiorava alla mente umana, per rendere meno pesante questa nuova realtà, troppo difficile da digerire e metabolizzare… Il 21 Marzo o giù di li ogni anno arrivava la primavera con i suoi colori, liberava i cuori ingriggiti dall’inverno passato, il sole iniziava a riscaldarli e tutto sembrava cambiare, anche i problemi di ognuno sembravano svanire e si trovava una soluzione per tutto… Lo so non era vero, ma gli uomini si lasciavano guidare dal tempo metereologico, già si sa che ci vogliono nove lune prima che venga fuori un bimbo e una bimba col suo sonoro urlo e cambiare la vita di chi avrà la fortuna di averlo tra le mani! Tutti i balconi erano in fiore anzi era una lotta tra tutti i condomini a chi avesse i gerani più belli, o le surfinie più colorate… Quest’anno anche le lucciole di maggio sono sparite si e no si son viste qualche sera, ma poi via… Erano poche di loro che mosse a compassione per noi poveri uomini sono rimaste lì a guardarci a fumare una sigaretta e spaventate dai nostri pensieri sempre più cupi e tristi sono scappate via… Senza il Sole caldo tutto sembra a mano a mano ghiacciarsi e a nulla serve riunirsi anche se fuori piove per bere in compagnia un drink per sfuggire la solitudine del giorno passato, le risate fanno fatica ad affiorare e la noia sembra impadronirsi d’ogni cosa. Anche l’amore sta lasciando posto all’indifferenza le farfalle nello stomaco sono scomparse come quelle in natura, ogni giorno che passa lascia posto all’amarezza di scelte sbagliate e di amori lasciati e la felicità tanto sognata una mera bugia…Un sogno mai realizzato, una favola restata nel libro e mai raccontata questa è diventata la vita sulla terra.
Un sabato pomeriggio di Giugno, la pioggia è passata da poco le gocce sono ancora appesa al cancelletto del giardino la musica ad alto volume nelle mie orecchie dovrebbe stordirmi invece mi lascia vagare e libera i miei pensieri facendoli diventare parole, sogni irrrealizzati fino a diventare quasi realtà… Volgo lo sguardo verso quel giardino dove le rose ormai bagnate dalla pioggia si chinano no per salutarmi, ma solo perchè lo stelo è troppo fino rispetto alla corolla appesantita dalla pioggia, le surfinie sembrano tappezzare l’aiuola come corpi stanchi di un peso immane…Nessun uccello vola nel cielo grigio quei pochi rimasti hanno cercato un riparo gli unici animaletti che riesco a vedere sono le lumache che si portano la casa dietro per non farsi derubare e maledetti millepiedi che se li pesti sprigionano un puzzo indefinibile… Il sole ormai dovrebbe essere tramontato chissà dove quindi nessun arcobaleno colora il cielo ,peccato avrei potuto seguirlo per cercare il tesoro degli gnomi ,ma si sa solo nei boschi forse in Friuli o in Slovenia
ma qui al sud non abbiamo gnomi e neppure fate.
Chissà se le Fate e gli Gnomi ci aiuteranno a trovare il sole loro sono i guardiani dei boschi conoscono madre Natura, potrebbero intercedere e porre fine alla profezia di Gigi D’alessio, avere la neve nel mese di Agosto,noi che non l’abbiamo neppure in pieno inverno!
La musica è finita e nel silenzio l’unica cosa che riesco ad avvertire e lo scroscio della pioggia che è ritornata sembra quasi contrariata e il rumore aumenta la sera si farà spazio anche se piove, e così terminerà questo primo sabato di giugno negli anni passati soleggiato ora piovigginoso chissà cosa mi toccherà ancora assistere,…un Italia in rovina, due Papi che si abbracciano, un sole smarrito e… poi chissà!
bella la poetessa cavese